Pensierino

NE FACIAS QUOD PLACITUM EST TIBI MORES NEC LICERET

lunedì 7 luglio 2014

PIANO PIANO.... SOTTOVOCE....

Sembra proprio che sia arrivata l'estate (o quasi, visto il meteo), e puntuale come ogni anno si presenta il problema dei rumori generati da feste, sagre ma soprattutto dalle iniziative estemporanee prese dai vari pubblici esercizi (karaoke, partite dei mondiali ecc.).
Abbiamo imparato che la liberalizzazione e la semplificazione, introdotte a furor di legge negli ultimi anni, sembrano aver semplificato gli adempimenti a carico degli esercenti, ma complicato la vita agli addetti dell'Ufficio commercio e agli Organi di Vigilanza! Infatti, si sprecano le autocertificazioni in merito al rispetto dei limiti di inquinamento acustico, di pari passo con il proliferare di esposti e lamentele da parte di vicini e... concorrenti.
Un paio di considerazioni:
  • l'art. 4 del D.P.R. 19 ottobre 2011 n. 227 prevede l'obbligo della presentazione della documentazione di impatto acustico per i pubblici esercizi e simili che utilizzano strumenti musicali o impianti di diffusione sonora;
  • l'ultimo comma del medesimo art. 4 permette tuttavia il ricorso all'autocertificazione nei casi in cui, pur in presenza di diffusioni sonore, non vengono superati i limiti stabiliti dal DPCM 14/11/1997, dal Piano di zonizzazione acustica e dal Regolamento comunale;
  • la procedura SUAP in caso di nuova attività, subentro o altro per i pubblici esercizi concede al compilatore / utente la scelta fra le diverse ipotesi - presentazione della documentazione, dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà o autocertificazione.
Visto tutto quanto sopra, come si procede per il controllo e per dare risposta a chi si lamenta del rumore?
Non lo so.
Può il Comune, con propria interpretazione esegetica, decidere che l'autocertificazione o la dichiarazione sostitutiva è valida solo se non ci sono strumenti o apparecchi di diffusione sonora?
Per me no.
Come la pensate?